lunedì 18 gennaio 2010

GLI ORDINI DI NINO CINTORINO

Nonostante la sua condizione di detenuto sottoposto al duro regime del 41 bis (si trova ristretto nel super carcere di massima sicurezza di Spoleto) ha continuato a reggere le fila del proprio gruppo criminale. Antonino Cintorino, 46 anni, di Calatabiano, in carcere da oltre 17 anni, ha mantenuto intatto il proprio carisma di capo indiscusso, imponendo la propria linea d'azione e, stabilendo soprattutto regole e comportamenti, attraverso messaggi cifrati e indicazioni subdole che puntualmente - riferiscono gli investigatori - venivano poi riferiti ai componenti del sodalizio criminale che estende i propri tentacoli da Calatabiano sino a Giarre e dal lato opposto sino a Letojanni, passando per Giardini e Taormina. Nell'indagine sfociata ieri nell'operazione congiunta di carabinieri e guardia di finanza, lo spessore criminale di Antonino Cintorino, si Š appalesato in diverse circostanze. Gli elementi emersi dalle intercettazioni ambientali eseguite in carcere durante i colloqui intrattenuti dai detenuti Carmelo Spinella e Carmelo Porto con i propri familiari, ad esempio, hanno permesso di accertare come Antonino Cintorino sia tuttora a capo dell'omonimo gruppo malavitoso. Lo stesso Cintorino, secondo quanto emerso dalle indagini, avrebbe usufruito direttamente dei proventi delle attività illecite del suo clan grazie al denaro che, regolarmente, uno dei suoi uomini pi— fidati, Carmelo Spinella, gli fa puntualmente pervenire attraverso parenti sotto forma di vaglia postali indirizzati al carcere di Spoleto, dove appunto si trova recluso Antonino Cintorino. Vari sono poi i colloqui intrattenuti dal detenuto Carmelo Spinella nei quali lo stesso chiede informazioni ai parenti del "capo" circa l'avvenuto invio delle somme di denaro al suo "padrino Nino". In un colloquio intrattenuto presso il carcere di Messina Gazzi, il 27 settembre del 2006, tra Carmelo Spinella e un parente, egli afferma: "Glieli hai mandati i soldi al mio patrozzo..? Glieli devi mandare ad ogni inizio del mese .. ogni trenta.. o inizio del mese.. hai capito cosa devi fare? ...Perchè mi ha scritto e non gliene sono arrivati al venti". Pur trovandosi in carcere nel regime del 41 bis, Nino Cintorino non solo avrebbe usufruito degli introiti delle attività illecite poste in essere dai suoi "affiliati" operanti nel territorio di competenza ma sarebbe riuscito anche ad assicurare all'esterno la propria influenza, attraverso il "figlioccio" (di Cresima) Carmelo Spinella, allorquando, quest'ultimo, in un colloquio dell'11 ottobre 2006, commentando la poca intraprendenza di alcuni "affiliati" nel concentrare nelle mani del fratello Mariano gli introiti delle estorsioni, riferiva al cugino Gianluca Spinella che gli stessi avrebbero poi dovuto giustificare tale atteggiamento allo stesso Cintorino. Gianluca Spinella: "Succede l'eclissi poi.. tuo patrozzo ti ha detto cosi?" - Carmelo Spinella: "No.. te lo dico io.. e poi gli danno conto a lui .. che poi finiremo cosi noi altri.. che poi lui lo sa che io glielo mando a dire quello che succede quindi .. meglio di ora di andarvene a lavorare non ce n'è. perchè poi le conseguenze non sono più che te ne vai a lavorare.. le conseguenze sono che vai a riempire qualche fossa! Fate quello che volete.. però poi..."

Mario Previtera
* pubblicato su La Sicilia

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