E’ una criminalità sommersa quella di Giarre tra ricatti ed estorsioni che non risparmiano nessuno. Commercianti grandi e piccoli rimangono imprigionati nella morsa del racket, sostenendo i gruppi malavitosi con cifre che variano tra le mille e le 15 mila euro al mese. Sullo sfondo la metamorfosi dei sodalizi criminali che gestiscono il territorio da un lato il gruppo santapaoliano che fa riferimento a Brunetto ridotto ad una sparuta minoranza. E i pochi rimasti ancora in giro si occupano della gestione delle piccole estorsioni, piccole risorse che consentono di restare a galla in una città ormai “governata” da due grossi gruppi criminali: i Cappello e i Mussi. Gli affiliati nel triangolo Giarre, Mascali e Riposto, sarebbero oltre un centinaio e le loro specialità spaziano tra le estorsioni e la gestione del traffico della droga ma anche degli scippi compiuti in città dalla manovalanza e cioè giovanissimi spregiudicati, al soldo dei gruppi criminali che gestiscono i traffici illeciti. Le estorsioni sono il pane quotidiano. Nel mirino i piccoli negozi che assicurano cifre mensili che variano tra le 300 e le 500 euro mensili alle imprese e megastore che corrispondono alle organizzazioni criminali anche fino a 15 mila euro. E nella logica del potere criminale pagano tutti, adeguandosi ai nuovi equilibri, già chi pagava al gruppo santapaoliano acese adesso, per garantirsi l’incolumità gira i propri quattrini anche al gruppo emergente dei Mussi. Mascali continua ad avere il suo gruppo logistico specializzato nei furti d’auto con i cavalli di ritorno con prezzi che variano tra le 500 e le mille euro; analoghi i prezzi attuati a Giarre con una regia a Macchia; a Riposto c’è invece chi controlla le estorsioni senza disdegnare l’usura, un fenomeno sommerso e che trova compiacenze in settori insospettabili. A Giarre lo smercio della droga continua ad essere una delle fonti più redditizie per le organizzazioni criminali. E se prima piazza Carmine era il crocevia, gli stupefacenti ora si trovano con facilità nei bar, paninoteche e nella zona residenziale di via Veneto.
Mario Previtera
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